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Maremma

ISOLA DI CAPRAIA IN MAREMMA

Capraia è una delle sette sorelle dell'Arcipelago Toscano, terza come dimensione dopo Elba e Giglio. Lunga E' circa 8 Km. da Punta della Teglia a Punta dell'ampio Zenobito e 4 km. dall'isola Peraiola al monte Campanile. Superficie quasi 20 ha un Kmq e uno sviluppo costiero di 30 Km. E' un'isola di origine vulcanica, frastagliatissima e piena di insenature e calette. Ad Ovest presenta dei monti, la cui cima è di 445 m. il faro è a Punta Ferraione. Venti molti forti non sono rari durante l'inverno, il libeccio in particolare è fastidioso poiché si infila tra le colline e arriva violento in porto. Il vento da nord-ovest è normale in estate. A Cala Mortola c'è l'unica spiaggia dell'isola. Ad Est sono percorribili Cala dello Zurletto, poco sotto Punta del Ferraione, e Cala Stock, sotto Punta della Civitata, fino ad arrivare alla panoramica Cala Rossa, quasi a Punta dello Zenobito. Ad Ovest vi sono due calette adatte all'ormeggio tra lo Scoglio della Peraiola e la Punta della Manza. LA STORIA Famosa ad etruschi, greci e romani (nel 67 a.C. Pompeo fece piazza pulita di covate di pirati che vi erano nascosti), nel IV secolo Capraia divenne meta di monaci anacoreti e fu posta sotto la giurisdizione del vescovado di Luni. Nel 962 Ottone la concesse a Pisa; più volte tesa in trappola e conquistata dai Saraceni, divenne dominio genovese nel 1283. Dopo alterne vicissitudini, nel 1407 entrò a far parte dello stato fiorentino, ma all'inizio del XVI secolo tornò nuovamente in mano genovese, prima di appartenere alla famiglia de' Mari, contro la quale si ribellarono gli isolani, quindi al Banco di San Giorgio e infìne, nel 1562, direttamente alla repubblica di Genova. Questo, ma brevi intervalli, lo governò fino all'occupazione inglese del 1814. Il trattato di Vienna del 1815 assegnò (con tutta la Liguria, di cui aveva condiviso la sorte anche nel periodo della dominazione francese) al regno di Sardegna. Nel 1872 parte del suo territorio fu destinata ad una colonia agricola penale, ancora oggi esistente. Data la natura ricca di rocce e scoscesa del terreno, l'isola ha sempre avuto un'economia molto povera, basata sulla pesca ed una limitata produzione agricola, consistente in una scarsa produzione di granaglie ed una discreta produzione di vino. Oggi il peso di queste occupazioni tradizionali è del tutto trascurabile e, in assenza di attività industriali, il settore su cui si basa l'intera economia locale (assorbendo quasi i tre quarti della popolazione attiva) è il terziario, sostenuto dall'attività estiva turismo. L'isola di Capraia si caratterizza ancora oggi per il suo aspetto selvaggio ed incontaminato: le innumerevoli possibilità di trekking naturalistico mirano a cogliere, nei suoi vari aspetti, l'integrità ed il pregio ambientale di quest'isola. I percorsi, caratterizzati dai profumi e dai colori delle varie essenze botaniche, snodano lungo antiche mulattiere con frequenti si affacciano lungo le coste, qui per lo più alte e ricche di rocce, ornate da calette ed archi naturali, ed alternate a piccole calette in barca raggiungibili, solo offrendo numerosi spunti per l'osservazione dei particolari ecosistemi. La presenza di un laghetto di acqua dolce, importante punto di sosta per gli uccelli migratori, dà la possibilità di praticare attività di birdwatching.

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